Lo spettacolo
Il 20 ottobre 2016, negli studi della tv turca ATV, Himmet Aktürk, supertestimone per la scomparsa di una bambina di quattro anni di nome Irmak Kupal, dopo mesi di interrogatori e di indagini da parte della polizia, crolla sotto il peso delle domande della conduttrice e confessa, in diretta televisiva, lo stupro e l’uccisione della piccola.
La Grande Macchina dell’Informazione si sveglia e dilaga: lo studio televisivo rimodella i propri confini. Il dentro e il fuori si compenetrano, le distanze si annullano. Grazie alle nuove tecnologie di registrazione, geo-localizzazione, streaming e condivisione, la scena perde i propri protagonisti; i ruoli si confondono. Sui social networks qualcuno inneggia alla riapertura delle carceri di Abu Ghraib e a un nostalgico utilizzo della tortura dell’acqua, uno dei metodi usati, durante l’amministrazione Bush, negli interrogatori contro i criminali di guerra: quella per la Verità, è una partita che si gioca sulla sottile linea dell’ambiguità, a cavallo tra giustizia e violenza; tra seduzione e oscenità.
Body Begs Water è un monologo-inchiesta che, a partire da un fatto di cronaca e da un romanzo di Percival Everett (La cura dell’acqua), si sviluppa usando le strategie della finzione: interviste, re-enactment, espedienti del cinema e della comunicazione, per ribaltare i piani e fare luce su una contraddizione.
Forse il Male si annida direttamente nella nostra ossessione per “l’Occhio”, nella collaborazione intenzionale di consegnarci allo sguardo panottico, svelando ed esponendo noi stessi, vittime e carnefici, a una dialettica in cui la libertà si rivela, infine, controllo.

La compagnia
Andrea Pizzalis (1983) è regista e performance artist, fotografo e video artista. È stato attore e performer per Socìetas Raffaello Sanzio, Emma Dante, ricci/forte, Mario Martone e Peeping Tom. Nel 2015 fonda il Rosenkreutz Studio, pseudonimo collettivo che comprende diverse figure professionali come film-makers, performers, sound designers, fashion designers e un medico oculista. Questo è il secondo lavoro destinato alla scena teatrale.