Premio Ustica per il teatro2007
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| Progetto finalista
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venerdì 15 Giugno , ore 18:00 | Teatro Masini
Figlie di Sherazade
Raccontare per salvarsi la vita
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
musiche e voce Rosie Wiederkehr
disegno luci Danila Blasi
direzione di scena Laura Gentile
regia Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Il Naufragarmèdolce
Tiziana Scrocca
via Leone IX, 16 – 00165 Roma
cell. 335 6077284
info@ilnaufragarmedolce.it
www.ilnaufragarmedolce.it
Il racconto come arma per difendersi. La voce come parola, come presa di coscienza, condivisione, testimonianza. La voce come canto, come sfogo, lamento, speranza.
È la storia vera di due giovani donne che raccontano affinché altre donne possano un giorno vivere in condizioni migliori. Due storie esemplari, due punti di vista apparentemente divergenti che convergono in un unico desiderio: la speranza di un mondo migliore.
Due donne si raccontano come in uno specchio ribaltato: una fuga e un ritorno, un dramma personale e le sofferenze di un popolo. Le due storie, nella loro diversità, scorrono parallele e nell’intrecciarsi producono, per analogia o per contrasto, un nuovo significato, che lascia alla riflessione dello spettatore l’ultima parola.
La composizione del testo è fatta come la trama di una tela, un macramè, in cui si intrecciano due storie di donne tra oriente e occidente. Il filo rosso di queste storie è la necessità comune della difesa dei diritti umani, piuttosto che la contrapposizione tra due culture.
La drammaturgia si articola su quattro tappe ideali, ognuna delle quali rappresenta simbolicamente un momento del ciclo della vita: il grano (la nascita / l’inizio); la tela (la vita / le diverse storie); lo specchio (la decadenza, la morte, il riconoscersi); l’acqua (la purificazione, la rinascita).
Due corpi narranti e un corpo canoro, voci che si intrecciano. Il tutto immerso in una scenografia virtuale, creata dalle immagini di Franca D’Angelo, fotografa e scenografa. .
Il corpo negato delle donne è anche il corpo che contiene e costringe le emozioni in gesti misurati ed essenziali.
La pièce, utilizzando due storie vere, mostra come strumenti quali il microcredito, l’educazione, l’aiuto reciproco tra persone, vicine e/o lontane, siano modelli possibili di cooperazione tra i nostri mondi.
L’apporto musicale e canoro di Rosie Wiederkehr, cantante del gruppo Agricantus, diventa la sintesi emozionale delle due storie. Le scene vengono sottolineate o inframezzate da un canto che rappresenta la voce dell’anima di tutte le donne schiave della loro condizione. Il canto è anche anelito di libertà, speranza, fiducia in un futuro migliore, riscossa.
Compagnia Il Naufragarmèdolce
La Compagnia sta portando avanti da diversi anni un progetto culturale fondato sulla necessità di restituire al Teatro la sua caratteristica di arte sociale, espressione della comunità su di sé e sul vivere comune. La nostra drammaturgia si nutre di “contemporaneità” (diritti inalienabili, diritti negati, situazioni di sfruttamento, sovranità alimentare, lavoro minorile, questioni ambientali…).
In questo contesto, abbiamo promosso “Teatrinmovimento” (Rete di Teatro di Impegno Civile) e “Teatro in Cortile” (Rassegna teatrale nei cortili di periferia).