Premio Scenario Infanzia2006- 1a edizione | Progetto finalista
ZONA FRANCA - FESTIVAL DI CREAZIONI ARTISTICHE PER UN PUBBLICO GIOVANE, Parma, 16 / 17 novembre 2006
giovedì 16 Novembre , ore 15:30 | Teatro al Parco
Sono qui
progetto di teatro - danza - immagine multimediale
| età: dagli 8 agli 14 anni
di Maria Ellero
con Maria Ellero, Cecilia Cavalcoli
elaborazione delle immagini
ed esecuzione tecnica Massimiliano Masserelli
Maria Ellero
via Albertazzi, 33 – 40137 Bologna
tel. 051 307259
cell. 349 1405964
info@teatrimperfetti.it
Menzione speciale Premio Scenario Infanzia 2006
Motivazioni della giuria
Per aver portato in scena un rapporto madre-figlia libero da stereotipi e attento a nuove esigenze sociali e affettive e per aver mostrato un frammento esemplare del processo di costruzione dell’identità femminile di due donne, differenti per età e asimmetriche per ruolo, fondato sulla curiosità, sulla reciprocità e sulla cura.
Il progetto
L’idea. Due corpi diversi vanno alla ricerca di un incontro… un abbraccio.
In scena una donna e una bambina di nove anni che si guardano, si osservano.
Il genitore e il bambino sono comunque sempre da soli nell’incontro.
La fatica dell’incontro tra l’adulto e il bambino e la necessità di riuscirci.
L’incontro come occasione unica di ascolto e di crescita.
L’abbraccio come occasione di unione.
Due corpi soli… due solitudini. L’adulto solo e il bambino solo con le proprie identità, emozioni, pensieri… con la forza della necessità reciproca… con il malessere e il bisogno di trovare nutrimento… cercano l’abbraccio.
Attraverso il linguaggio della danza, del teatro e delle immagini proiettate le due danz-attrici danno vita a quadri emotivi, ispirati alla vita quotidiana, in cui lo sguardo del bambino e dell’adulto si accompagnano in un delicato equilibrio.
Contenimento reciproco di due corpi in movimento.
L’azione. La scena è vuota, con un pannello bianco decentrato che accoglie alcune immagini e rappresenta lo spazio-camera della bambina.
In scena una donna, una bambina e un calzino verde indossato prima da una poi dall’altra e alla fine da entrambe.
All’interno di questo delicato “filo verde” si svolge un’azione accompagnata da immagini proiettate con le quali l’interazione è necessaria per raccontare la storia e da alcuni brevi dialoghi e suggestioni verbali (una filastrocca cantata, frammenti poetici…).
Le due danz-attrici raccontano la solitudine del bambino e dell’adulto, il bisogno di incontrarsi, le incomprensioni, la gioia di sentirsi in due, il gioco, la quotidianità, la rabbia, la difficoltà di condividere tempi-spazi-ritmi diversi. Allo stesso tempo esprimono l’occasione che la diversità offre a entrambe: all’adulto di ritrovare la dimensione del gioco, della leggerezza, dell’ironia, della fragilità, dello stupore; al bambino di essere aiutato, considerato, amato, stimato e di sentirsi protagonista nella grande sfida di crescere mantenendo la forza dell'”essere piccoli”. “Esserci”come occasione per amare ed essere amati.
I linguaggi. Teatro, danza, immagini agiscono in una interazione necessaria per raccontare.
Teatro: frammenti di testo che accompagnano il movimento; lo sguardo della bambina è una presenza forte che segue ogni azione dell’adulto, è uno sguardo che osserva, accoglie, cerca di capire e chiede risposte.
Danza: gestualità – azioni fisiche e danzate che raccontano le emozioni attraverso uno studio dello spazio e del ritmo. Appaiono due fisicità diverse e a momenti identiche, legate da curiosità e capacità di imitazione. La ricerca della presenza scenica e della qualità del movimento si basa sulla valorizzazione dell’autenticità e della spontaneità della relazione.
Immagini: filmati, disegni, proiezioni che rappresentano emozioni e pensieri, in movimento, segni, come i due corpi delle danz-attrici, che, proiettati, raccontano l’impronta da cui tutta la storia parte e la possibilità infinita di continuare a incontrarsi. L’immagine che appare e scompare completa la presenza fisica in una danza.
La compagnia
Maria Ellero dal 1995 al 2002 lavora come attrice e formatrice presso il Teatro Testoni di Bologna.
Dal ’97 si forma nella danza contemporanea e teatro-danza con la compagnia Abbondanza-Bertoni.
Nel 2002 fonda l’Associazione Culturale Teatrimperfetti, gruppo di lavoro multidisciplinare che lavora sull’interazione tra danza contemporanea, teatro, multimedia, con cui produce E sognò di essere uomo, Ci pensa la luna, Piccoli cavalieri sconosciuti.
Nel suo percorso come formatrice all’interno dei laboratori con i bambini incontra Cecilia. Nel 2006 pubblica Il corpo in cammino, Aracne Editrice.